top of page

PLAYGROUND

laboratori site specific per il progetto MADRELINGUA

taglio 1280px-Pieter_Bruegel_d._Ä._041b.

“Si diceva di lui (Bruegel) che viaggiando attraverso le Alpi avesse inghiottito le montagne e le rocce, per risputarle poi al suo ritorno su tele e pennelli”. 

La creazione del progetto MADRELINGUA è composta da una serie di laboratori, test tecnici, sopralluoghi, dialoghi con territori e con fasce di età differenti. 

In quest’occasione condividiamo con il pubblico un momento delicato ma centrale: l’incontro di un gruppo di danzatori/performer con un gruppo di bambini. Un laboratorio aperto in cui il pubblico è invitato a osservare e condividere processi di lavoro e relazioni che si stanno scoprendo in quello stesso momento. 

I giochi dei bambini e la performing art sono pratiche con molti elementi in comune, entrambe hanno regole ben definite e contemporaneamente una tensione verso la libertà.  

La domanda con cui ci prepariamo ad affrontare questo percorso è se sia possibile creare e trasmettere un sistema coreografico che diventi un “gioco dei giochi”.  

Nello specifico i giochi presi in considerazione provengono dal dipinto di Pieter Bruegel il vecchio “Giochi di bambini”. 

TO ACT, TO DO, TO PERFORM

laboratorio di ricerca artistica per performer con interazione artista plastico

 

First Clown: …for here lies the point: if I drown myself wittingly, it argues an act, and an act hath three branches – it is to act, to do, and to perform.
Primo Clown: … qui sta il punto; se io mi affogo deliberatamente, ne deriva un atto, e un atto ha tre rami: agire, fare e performare.
(AMLETO, atto V, scena I)

 

Cerchiamo la coesistenza sulla scena di azioni concrete e movimenti astratti. Il passaggio dalla figurazione all’astrazione.
Proponiamo un percorso fisico che alterna pratiche sensibili e coreografiche ad esercizi con volumi di creta, in cui un'esperienza si riversa nell’altra: modellare una forma riconoscibile, coglierne l’essenza, le linee e i piani.
Assorbire il principio di trasformazione e poi svilupparlo nella danza.

Durante tutta la durata del laboratorio lo scultore Gigi Ottolino modellerà un cavallo in argilla in scala 1:1 nell’atto di cadere. Il cavallo che cade compie un’avvitamento verso il terreno. Una spirale.
L’azione concreta dello scultore sarà il mezzo per approfondire la relazione e l’oscillazione tra act, do e perform.

 

11-toros-picasso copia.jpg

CORPO PUBBLICO

libero laboratorio per cittadini di Amelia

Corpo_pubblico_stories PICCOLA.jpg

Libero laboratorio, invito a prendere un tempo da dedicare alle possibilità generative del corpo nella distanza fisica e a guardare alle pratiche artistiche come strumento di partecipazione alla vita cittadina.
La partecipazione è a offerta libera, nessuno deve sentirsi escluso per motivi economici.

CAMPO

laboratorio coreografico

kee lab.png

La proposta del laboratorio CAMPO si sviluppa nell’arco di tre week-end e pone al centro una serie di pratiche fisiche sottili sul sistema corpo e sulla relazione corpo-presenza.    

 

Le pratiche fisiche proposte ruoteranno intorno al tema del corpo vibrante, somma di oscillazioni diacroniche interne e risonanze esterne.

 

Il corpo è una rete di stimoli sensoriali.

Ciò che chiamiamo presenza è il nucleo dinamico di un campo di forze, vigile a un doppio livello percettivo, indagato perciò secondo due diverse modalità:

1- un training direzionato a un’analisi somatica sensibile, dedicata alla micro vibrazione.

2- un lavoro immaginativo e dinamico-più legato alla composizione e alla creazione di una forma- in dialogo con lo spazio, con l’architettura e con le altre presenze mobili nell’ambiente.

 

Si tratta di rintracciare geometrie visibili e invisibili che sostengano ogni danzatore nei propri desideri motori, artistici e coreografici.

Si lavorerà poi in maniera guidata alla composizione di brevi frammenti danzati e alla creazione di un organismo coreografico collettivo, attraverso la condivisione di semplici regole di gioco.

 

L’attitudine è quella del ricercatore che esplora e arricchisce costantemente il proprio paesaggio sensoriale, allenando percezione e immaginazione a creare un’unità dinamica tra le forze interne ed esterne al corpo.

bottom of page